Alberto Frigo, dottore in filosofia e agrégé de philosophie, è professore di storia della filosofia moderna all'Università Statale di Milano. Le sue ricerche si concentrano sulla relazione tra teologia e metafisica nel pensiero della prima modernità. Ha pubblicato due monografie su Pascal (L’évidence du Dieu caché. Introduction à lecture des Pensées de Pascal, PURH 2015; L’esprit du corps. La doctrine pascalienne de l’amour, Vrin 2016) e ha editato la corrispondenza di Montaigne (Le Monnier 2010) e la Théologie naturelle di Sebond tradotta da Montaigne (Garnier 2022). Il suo ultimo saggio è dedicato alla storia dell’idea di “carità bene ordinata”: Charité bien ordonnée, de saint Augustin à Goethe (Cerf 2021).
Dopo aver conseguito il diploma di pianoforte presso il conservatorio "G. F. Ghedini" di Cuneo prosegue gli studi pianistici con Sergio Lattes e Massimiliano Damerini presso il conservatorio "N. Paganini" di Genova, ottenendo il diploma accademico di 2° livello in pianoforte con il massimo dei voti e la lode. In qualità di solista e camerista si esibisce in prestigiose sale da concerto in Italia e all'estero e si distingue ottenendo il primo premio in numerosi concorsi internazionali. Ha partecipato ad importanti rassegne quali "Suona francese", "Neon&Caffeine" ed alla stagione "‘900presente" del conservatorio della Svizzera italiana sotto la direzione di Arturo Tamayo. Ha collaborato con l’Ensemble Nuove Musiche di Savona, l’Orchestra Sinfonica di Savona e la Divisione ricerca e sviluppo del conservatorio della Svizzera italiana, avendo occasione di eseguire in prima assoluta alcune opere di compositori emergenti. Apprezzata didatta ha conseguito il Master of arts in music pedagogy in pianoforte presso il conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano seguita da Sandro D’Onofrio ed Andrea Conenna. Ad ottobre 2014 ha conseguito il diploma accademico di 2° livello in musica da camera presso il Conservatorio "G. Nicolini" di Piacenza, seguita da Massimo Cottica.
Ha svolto la sua formazione accademica presso l’Università degli Studi di Perugia, dove ha conseguito la laurea in Storia dell’arte. La ricerca di un approccio metodologico sistematico applicato alle problematiche storico-artistiche, l'ha indirizzata verso i grandi contesti artistici europei che hanno caratterizzato il medioevo ed in particolar modo l’età moderna sviluppando da lei una visione globale della storia dell’arte ed orientandola verso un approccio dialettico nell’identificazione di quei centri artistici spesso impropriamente definiti “periferici”. Ha collaborato e tutt’ora collabora con alcune istituzioni accademiche e realtà museali italiane e svizzere, contribuendo all’allestimento di collezioni permanenti e mostre temporanee; inoltre, si occupa dell’organizzazione di progetti didattici e divulgativi. Da alcuni anni è docente di storia dell’arte presso il Liceo Vermigli di Zurigo.
Antonio Baici, laureato in chimica all'Università di Trieste nel 1970, ha proseguito la sua formazione professionale in biochimica e biofisica al Politecnico Federale di Zurigo e in seguito ha diretto un laboratorio di ricerca sulle malattie reumatiche e l'invasione tumorale all'Ospedale Universitario di Zurigo. Dopo aver conseguito due libere docenze alle Facoltà di Medicina e Scienze presso l'Università di Zurigo e la nomina a professore, ha continuato la sua attività di ricerca e insegnamento all’Istituto di Biochimica dello stesso Ateneo nei corsi di medicina, biologia, chimica e biochimica. La sua specialità è lo studio dei meccanismi delle reazioni enzimatiche. Dopo il pensionamento nel 2011 continua a insegnare cinetica enzimatica alle Università di Vienna, Brema e Lubiana.
baryton
Benoît Capt accomplit sa formation de chant grâce à plusieurs bourses (Leenaards, Migros, Mosetti et Marescotti) et étudie à la HEM de Genève, au Conservatoire Mendelssohn de Leipzig et à l’HEMU de Lausanne. Lauréat de plusieurs concours internationaux, il interprète - depuis ses débuts à l'Opéra de Lausanne en 2006 - de nombreux rôles, tels que Papageno (Die Zauberflöte), Schaunard (La Bohème), Zuniga (Carmen), et bien d’autres, sous la baguette de chefs comme Hervé Niquet, Miguel Ortega, Arie van Beek ou Diego Fasolis.
Bruno Santi è fiorentino di nascita, è stato ispettore per la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Siena e Grosseto ed in seguito responsabile del Settore delle Pitture murali nell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze. E’ stato incaricato della direzione del Museo delle Cappelle Medicee, del Museo della Casa e responsabile dell’Ufficio e del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza fiorentina. In seguito ha fatto parte del Consiglio nazionale dei beni culturali e ambientali e del Comitato di settore dei beni artistici e storici dal 1992 al 1997. Pubblicazioni Ha pubblicato testi di fonti per la storia dell’arte (Le Ricordanze di Neri di Bicci; Zibaldone baldinucciano) e ricevuto il riconoscimento del “Mangia d’Argento” dal Comune di Siena per la sua attività di soprintendente nel territorio senese. Ha promosso pubblicazioni per illustrare l’attività degli Uffici di cui è stato responsabile. Riconoscimenti È stato membro del Consiglio di amministrazione dell'Opera della Metropolitana di Siena e accademico ordinario delle Arti del Disegno di Firenze; dell’Accademia degl’Intronati e dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena. In seguito soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici delle province di Firenze, Pistoia e Prato. Dal 2006 al 2008 ha ricevuto l’incarico ad interim di soprintendente per i beni architettonici, del paesaggio e del patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico delle province di Lucca e Massa-Carrara poi soprintendente dell'Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze. Attualmente è consulente scientifico per l’inventario dei beni culturali nell’Arcidiocesi di Firenze e, fino alla primavera 2017 membro del Consiglio di Amministrazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Fa ancora parte del Consiglio di Presidenza dell’Accademia delle Arti del Disegno.
Cédric Meyer est un luthiste et guitariste d’origine franco-suisse. Il effectue ses études musicales au Conservatoire et à la Haute École de Musique de Genève, à la Haute École de Musique de Lausanne (Site de Sion) puis se spécialise en musique ancienne à la Schola Cantorum de Bâle. Il est ainsi titulaire de deux maîtrises et d’un CAS. Cédric donne des récitals et se produit avec chanteurs, ensembles, orchestres et chœurs dans des festivals et séries de concerts en Suisse et à l’étranger. Parallèlement à sa carrière d’interprète, il est actif comme éditeur musical, luthier, et enseigne à l’École de Musique de Pully.
Cetty Muscolino è funzionario storico dell'arte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo una giovanile formazione presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, ha prestato servizio per cinque anni presso la Soprintendenza di Matera e dal 1985 opera presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, Ferrara, Forlì, Rimini, Cesena. Ha diretto numerosi cantieri di restauro in prestigiose architetture quali S.Apollinare Nuovo, S.Apollinare in Classe, S.Vitale, il Tempio Malatestiano di Rimini, l'abbazia di Pomposa, Casa Romei a Ferrara, la Rocca Malatestiana di Montefiore Conca. E' direttrice della Scuola per il Restauro del Mosaico della Soprintendenza e del Museo Nazionale di Ravenna. Altri suoi settori di studio sono la didattica museale ( Scenari del Museo Nazionale, 1995; L'affresco fra tecnica e restauro,1997) e l'iconologia ( Lo specchio della natura,1994).
Claudio Giorgione - per la prima volta nostro gradito Ospite - si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi in Storia dell’Arte dedicata ad alcuni cicli di affreschi di Bernardino Luini. Lavora al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci dal 1997 ed è attualmente Curatore del Dipartimento Leonardo, Arte e Scienza. Tiene come storico dell’arte lezioni e conferenze. Ha recentemente partecipato come autore alla mostra “Leonardo da Vinci. 1452-1519. Il disegno del mondo” svoltasi presso il Palazzo Reale di Milano nel 2015. E’ autore del volume “Leonardo da Vinci. La collezione dei modelli”, edito dal Museo nel 2009, e ha co-curato il volume “Leonard de Vinci. La nature e l’invention”, edito da Editions de la Martinière nel 2012. È curatore della mostra “Leonardo da Vinci. La natura dell’invenzione”, presentata con successo a Parigi, Monaco di Baviera, San Paolo del Brasile e Brasilia tra 2012 e 2015. Ha inoltre curato le mostre “Leonardo da Vinci, nature, art and science” a Incheon, Corea del Sud, nel 2009, “The Ideal city in Renaissance” all’interno della mostra curata dal Museo Nazionale di Shanghai per l’Esposizione Universale di Shanghai, 2010. Tra gli saggi scritti,”Leonardo, la Fabbrica e il Tiburio” per il volume “Leonardo da Vinci e il cantiere del Duomo di Milano”, Silvana Editoriale, 2012 e “Leonardo da Vinci e le macchine: forme del corpo e automatismi”, per il catalogo della mostra “Corpi, automi e robot”, svoltasi a Lugano nel 2009.
Daniele Pintaudi, di origine italiana, è nato in Svizzera. Ha studiato pianoforte a La Chaux-de-Fonds, Zurigo, Parigi e Basilea, poi teatro a Ginevra e teatro musicale sperimentale a Berna. Negli ultimi anni ha lavorato come attore e musicista in vari teatri, tra cui Theater Basilea, Deutsches Theater Berlino, Théâtre de Vidy Losanna, Gessnerallee Zurigo, Schauspielhaus Zurigo, Konzert Theater Berna, Hebbel am Ufer (HAU) e Radialsystem Berlino, Théâtre Le Poche Ginevra, Théâtre Le Public Bruxelles, Théâtre Populaire Romand e Théâtre ABC La Chaux-de-Fonds. Ha collaborato con il regista svizzero Thom Luz, con i cui spettacoli si è esibito in Francia, Germania, Islanda, Finlandia, Israele, Polonia, Olanda, Svizzera e alla Biennale di Venezia. Negli ultimi anni è apparso anche in due produzioni di Ruedi Häusermann. Nel 2018 ha eseguito in prima assoluta il nuovo progetto di Davide Carnevali alla Biennale di Monaco e alla Staatsoper unter den Linden di Berlino: Ein Porträt des Künstlers als Toter.
traductrice et écrivain
Écrivain (Les Chants de l’aube de Lady Day, Le Foulard d’Orphée, aux éditions Le temps qu’il fait), critique et traductrice (latin, italien, anglais), Danièle Robert a – dans le domaine de la poésie – traduit, préfacé et annoté pour les éditions vagabonde La Pensée prise au piège de Michele Tortorici et Rime de Guido Cavalcanti (prix Nelly-Sachs 2012) ; pour Actes Sud, les œuvres de Paul Auster, de Catulle, d’Ovide (pour l’édition de ces dernières elle a obtenu le prix Laure-Bataillon classique en 2003 et le prix de traduction de l’Académie française en 2006) ainsi que La Divine Comédie (Enfer, 2016 ; Purgatoire, 2018 ; Paradis, 2020). Elle dirige, au sein des éditions chemin de ronde, la collection de littérature italienne « Stilnovo » où elle a, entre autres, fait paraître À l’ombre de l’autre langue. Pour un art de la traduction ainsi que L’Ordre animal des choses, d’Antonio Prete. Un dossier du Cahier critique de poésie a été consacré à son travail (CCP, n° 33, printemps 2017) et elle est par ailleurs, dans la compagnie de Sophie Benech et Michel Volkovitch, protagoniste de Des voix dans le chœur. Éloge des traducteurs, film d’Henry Colomer qui a obtenu une Étoile de la Scam en 2018. Elle est membre de la Société dantesque de France.
Davide Burani - Arpista. Concertista e insegnante di arpa, ha intrapreso una carriera musicale di ampio respiro esibendosi in prestigiose sedi concertistiche sia come solista, sia in formazioni cameristiche. In qualità di prima Arpa ha collaborato con l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana, con la Filarmonica “Arturo Toscanini” di Parma, con I Virtuosi Italiani, con I Musici di Parma e con la Milano Chamber Orchestra. Vincitore assoluto del Concorso Internazionale Music World di Fivizzano nel 2004, ha al suo attivo numerose incisioni discografiche per prestigiose etichette (La Bottega Discantica di Milano, Erga Edizioni Musicali, Paoline Editoriale Audiovisivi di Roma, etc), che sono state trasmesse più volte su Rai Radio Tre. Insegna Arpa presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Modena e presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri” di Reggio Emilia.
Domenico Collacciani è dottore in filosofia (Università di Caen – La Sapienza, Roma). Ha studiato all’Ecole pratique des hautes études (programma Research in Paris) e all’ENS di Parigi (Labex TransferS, marie curie cofund). È attualmente insegnante ricercatore (ATER) all’università Paris Sorbonne. È specialista della storia della filosofia e della scienza del XVII Secolo. Le sue ricerche recenti vertono sulla ricezione della filosofia cartesiana, sull’insegnamento della matematica nei collegi gesuiti e sull’opera di B. Spinoza.
Domenico Scarpa è consulente del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, per il quale cura la collana «Lezioni Primo Levi», pubblicata da Einaudi in edizione bilingue italiano/inglese. Sempre per Einaudi ha curato nel 2015 con Fabio Levi, la raccolta di Primo Levi Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986, e ha firmato le note storico-critiche ai testi nell’edizione dei Complete Works di Levi, curata da Ann Goldstein e apparsa nel 2015 presso Liveright, New York. Con Ann Goldstein ha tenuto nel 2014 l’annuale Lezione Primo Levi dal titolo In un’altra lingua / In another language, pubblicata da Einaudi. Scarpa ha insegnato nelle università di Napoli-L’Orientale, di Milano-Bicocca e a Middlebury College (Vermont, USA), ed è stato ricercatore di Letteratura italiana contemporanea presso la Scuola Normale di Pisa e presso la Italian Academy at Columbia University, New York. Ha curato per Einaudi, nel 2012, il terzo e ultimo volume – Dal Romanticismo a oggi – dell’Atlante della letteratura italiana. Ha pubblicato studi monografici su Italo Calvino, Natalia Ginzburg e Franco Lucentini, e la raccolta di saggi Storie avventurose di libri necessari. I lavori più recenti di Scarpa sono la cura del volume di Natalia Ginzburg Un’assenza. Racconti, memorie, cronache 1933-1988, uscita in maggio da Einaudi, e di due altre raccolte apparse in settembre da Adelphi: Gli americani a Vicenza e altri racconti 1952-1965 di Goffredo Parise, e (in collaborazione con Laura Desideri) La gioia della partita. Scritti 1950-1977 di Cesare Garboli. Scrive per «Il Sole 24 Ore».
Elena Buttiero, diplomata in pianoforte presso il Conservatorio di Torino, ha tenuto concerti nelle principali città italiane, in Svizzera, Germania, Irlanda, Francia, Serbia, Stati Uniti e Canada. Ha registrato programmi per la Rai, la Radio della Svizzera italiana, Radio Capodistria, la Radio nazionale tedesca Wdr, la Radio nazionale irlandese e Radio Kerry, la Radio nazionale norvegese e la NBC Philadelphia. Ha effettuato due incisioni discografiche in qualità di arpista con la formazione Birkin Tree: Continental Reel (Robi Droli,Cgd East 1996 ) e A Cheap Present (Felmay, 1998) distribuite in Europa, Asia e America. Ha collaborato con il mandolinista Carlo Aonzo con il quale ha effettuato tre tournée negli Stati Uniti e Canada e pubblicato due cd: “Il mandolino italiano nel Settecento” (Devega, 2008) dedicato al repertorio barocco per mandolino e spinetta e “Fantasia poetica” (2010) dedicato al repertorio romantico per mandolino e pianoforte. Nel 2009 il Duo ha ottenuto il Premio Regionale Ligure per la sezione Cultura, indetto dalla Regione Liguria. Nel campo della didattica ha pubblicato il metodo di solfeggio Il Centone (Carisch,2010) ed il metodo di pianoforte Primo Piano (Carisch, 2011) e dal 1990 è docente di pianoforte presso la Scuola media ad indirizzo musicale di Savona.
mezzo-soprano
La mezzo-soprano valaisanne Elisa Fellay se forme dans son canton avant de parfaire son cursus à Lausanne chez Valérie Bonnard. Membre de l’Ensemble vocal et instrumental de la Maîtrise de la Cathédrale de Sion, elle se produit régulièrement comme soliste auprès de divers ensembles. En 2021-22, elle assurera ainsi notamment la partie d'alto solo dans Eli,Eli ! Une passion, création de Valentin Villard pour la Schola de Sion, et tiendra la partie d’alto II dans la Passion selon Saint-Matthieu (Bach). Parallèlement à ses activités musicales, Elisa Fellay est par ailleurs doctorante en sociologie (Université de Fribourg).
Emanuele Lodolo è primo ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste. Dopo aver conseguito la laurea in geofisica all’Università di Trieste ed il PhD presso l’Università di Tel Aviv (Israele), ha svolto numerose campagne di geofisica e di geologia sia nel Mediterraneo che nell’Oceano Atlantico e Pacifico, tra cui le campagne di ricerca in Antartide e nell’Arco della Scozia. Ha preso parte inoltre a vari progetti internazionali di ricerca sia a terra che in mare, tra i quali il programma di perforazione dell’Ocean Drilling Program (Leg 164) per lo studio dei gas idrati. È membro del comitato scientifico del Programma Nazionale di Ricerche Antartide e del comitato Italiano per lnternational Ocean Drilling Program. Da tempo si occupa di temi legati alle ricostruzioni strutturali e tettoniche di vari settori del Mare Mediterraneo, tra i quali il Canale di Sicilia. Negl’ultimi anni si è dedicato in particolare alle ricostruzioni paleogeografiche, applicando le tecniche geofisiche ad alta risoluzione, con finalità di studio orientate verso l’archeologia sommersa.
7 Sed Unum est un ensemble modulable, composé de musiciens jouant sur instruments historiques. Issus d’horizons divers, les membres du groupe ont tous parfait leur parcours musical au sein de Hautes Écoles de Musique suisses. Ils partagent un amour commun pour l’époque baroque, la volonté de développer un répertoire encore souvent méconnu, et l’envie de communiquer leur enthousiasme à un auditoire de tous âges. Daniela Numico au continuo, professeure de clavecin au Conservatoire et à la Haute Ecole de Musique de Lausanne, assure la direction artistique de l’Ensemble.
Erberto Petoia, Storico delle religioni, ha collaborato per anni con il professor Alfonso Maria di Nola alla cattedra di Storia delle Religioni e Antropologia Culturale presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli e presso l’Università di Roma III. Ha partecipato a convegni, conferenze, trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia e all’estero. Attualmente è impegnato in progetti di conservazione del patrimonio tradizionale che coinvolgono alunni delle scuole superiori e dell’Università. Collabora, con articoli a carattere antropologico e storico- religioso, a Medioevo, Rivista Abruzzese e ad altre riviste del settore. Tra le altre sue pubblicazioni e collaborazioni ricordiamo Vampiri e lupi mannari (tradotto in spagnolo e polacco), Miti e leggende del Medioevo (tradotto in ceco e in serbo e, in collaborazione con Claudio Corvino, Storia e leggende di Babbo Natale e della Befana , frutto di una lunga ricerca sul campo. Ha inoltre curato e tradotto Il vampiro di J.W Polidori, Jude l'oscuro di Thomas Hardy, Breve storia della fine del mondo di Paula Clifford, e Dizionario universale del Natale di Gerry Bowler.
Ferdinando Molteni, giornalista professionista e scrittore, laureato in lettere presso l'Università di Genova, ha pubblicato oltre venti volumi di storia, storia religiosa, storia dell'arte e musica. Ha scritto e scrive di cultura sul Foglio di Giuliano Ferrara, su Diario di Enrico Deaglio e sul quotidiano Il Secolo XIX di Genova. Ha curato mostre al Santa Maria della Scala di Siena e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Ha partecipato a convegni internazionali e tenuto conferenze in Italia e all'estero. Nel novembre 2011 ha svolto una serie di lezioni in università americane (New York University, Stony Brook NY, Saint Joseph's University in Philadelphia). Tra i suoi libri si ricordano Memoria Christi (Vallecchi) e il recente Controsole. Fabrizio De André e Crêuza de mä (Arcana). Ha collaborato al volume collettaneo sul Festival di Sanremo Zibaldone del Festival (Mellophonim Broadsides). Per la puntata La strana morte di un cantautore andata in onda su Raidue il 3 ottobre 2011, nella serie Delitti rock, ha scritto il racconto sulla fine di Tenco recitato dall'attore Massimo Ghini. Il suo testo teatrale Luigi Tenco. L'ultima notte ha debuttato nel gennaio 2013.
Gabriella Cavasino - Soprano. Dopo avere ottenuto il diploma d’insegnamento del canto nel 2009 presso il Conservatorio di Ginevra (HEM de Genève), Gabriella Cavasino porta a termine i propri studi in seno alla medesima istituzione ottenendo un Master of specialised Arts in music performance, option Soloist sotto la direzione di Marcin Habela . Nel giugno del 2010 interpreta la strega seconda nell’opera barocca Didone e Enea di H. Purcell al teatro l’Heure Bleue (la Chaux-de-Fonds), sotto la direzione di Nicolas Farine. Il suo interesse per la musica di stili ed epoche differenti la porta ad approfondire le proprie competenze nel Musical, (diversi stages con Marcus Müller), nella musica barocca (diversi stages con Jonathan Rubin), e nella musica contemporanea (diversi ateliers animati da Luisa Castellani). Nel 2011 interpreta la Sequenza III di L. Berio al festival CMC (Concerts de Musique Contemporaine) a La Chaux-de-Fonds. Nel giugno del 2012 interpreta le creazioni degli allievi della classe di composizione di M. Jarrel (HEM Ginevra). Tra i suoi progetti personali, possiamo citare il recital Une heure espagnole, viaggio musicale e tetrale attraverso la Spagna. Il suo interesse per la pedagogia la spinge a mettere in pratica le sue competenze nell’insegnamento del canto e a formarsi come direttrice di coro: Gabriella Cavasino sarà assistente di S. Muster nella direzione del Coro dell’Università di Neuchâtel dal settembre 2008 al maggio 2011 e insegnante di canto dal 2007 al 2011 alla scuola di danza e teatro Melinda Dance Center, a Neuchâtel. Il suo prossimo ruolo all’opera sarà il “Gallo” ne La volpe astuta di L. Janáček nel settembre 2012 al teatro “Le Crochetan” (Monthey) sotto la direzione di I. Törzs. Gabriella Cavasino è vincitrice del premio Miéville-Hory. Si esibisce regolarmente in formazione da camera e come solista in un repertorio variegato che predilige la musica contemporanea.
Germana Mastropasqua e Xavier Rebut sono cantanti, musicisti e attori. La loro ricerca sulla voce e la musica della tradizione orale sono alla base del loro approccio musicale e teatrale costruito fra Italia, Francia e Svizzera. Da diverso tempo cantano e lavorano a fianco di Giovanna Marini collaborando alla ricerca sul canto tradizionale che l’etnomusicologa ha condotto attraverso tutta l’Italia prendendo parte a numerose creazioni musicali per il teatro. Oltre al loro percorso da solisti, hanno formato un quartetto vocale: Quartetto Urbano, di cui Xavier è direttore musicale. Insieme hanno creato D’Amanti e di Anarchici, il loro primo spettacolo a due voci che è stato pubblicato in CD dalla casa Zone di Musica, e nel 2014 il loro ultimo spettacolo cantato « D’Amanti e d’Emigranti ».
E’ nato a Torino nel 1952. Ha trascorso una parte della sua vita a Coazze in Val Sangone, un territorio che in quegli anni conservava ancora solide tradizioni contadine e, insieme, era ricco di memorie di guerra e di racconti partigiani. Ha frequentato il Liceo classico al “V. Gioberti” di Torino negli anni iniziali del movimento studentesco, quando erano considerati elementi di rottura i capelli lunghi e quando gli universitari di Palazzo Campana erano un mito per tutti gli adolescenti. All’Università ha frequentato la Facoltà di Lettere con indirizzo storico e si è laureato nel 1975 con Alessandro Galante Garrone, un maestro di ricerca storica, ma anche di rigore civile e di onestà intellettuale. Subito dopo la laurea ha insegnato italiano e latino e storia e filosofia: scuole private prima, istituti tecnici e licei statali subito dopo. Nel 1991 è stato preside del “Baldessano-Roccati” di Carmagnola, un Istituto Superiore a più indirizzi, dal classico allo scientifico al tecnico commerciale. In seguito si è trasferito al liceo “Vittorio Alfieri” di Torino, dove è rimasto sino alla sua elezione nel consiglio regionale. Nel 1999 è stato eletto nel Consiglio provinciale di Torino e nominato da Mercedes Bresso Assessore all’Istruzione; nel 2004 è diventato Vice Presidente della Provincia di Torino, con deleghe all’istruzione e alla formazione professionale. Nel 2005 è stato eletto nel Consiglio Regionale e nominato Assessore regionale alla Cultura e Politiche Giovanili. Alcuni tra i risultati del suo mandato regionale sono: l’apertura della Reggia di Venaria, la creazione del Circolo dei Lettori a Torino, la realizzazione della Fondazione Teatro Alessandrino e della Fondazione Teatro Europeo e l’organizzazione della manifestazione “Innamorati della cultura”. Giornalista pubblicista e storico, la scrittura è una delle sue grandi passioni. Ha iniziato a pubblicare alla fine degli anni ’70 con alcuni saggi sulle “Annales historiques de la Revolution francaise” sulla “Rivista Storica Italiana” e su “Rivista di storia contemporanea”, “Belfagor”. Il suo primo libro è stato “Esercito, Paese e movimento operaio”, edito Franco Angeli, della collana dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione d’Italia. Da allora ha pubblicato una ventina di libri su tre diverse direttrici di ricerca: la storia dell’esercito, la storia dei Savoia, la storia del 1943-45. Si sforza di scrivere libri “leggibili”: non i saggi per addetti ai lavori, dove in ogni pagina ci sono tre righe di testo e 25 righe di note, ma saggi fruibili, dove il rigore scientifico si intreccia con la chiarezza divulgativa.
Studioso di fama internazionale Giovannangelo Camporeale ha pubblicato numerose opere scientifiche e di divulgazione sulla civiltà etrusca ed è stato direttore degli scavi nella zona di Massa Marittima. I suoi primi interessi sono stati rivolti al campo delle antichità italiche secondo un orientamento storico-politico e linguistico. Suoi sono anche gli studi sull’alfabeto usato nelle iscrizioni dell’antica Umbria e sull’organizzazione politica degli etruschi. Un altro dominio d’interesse che Camporeale ha seguito fin dai primi anni è stata la mitologia figurata nell’arte etrusca arcaica mettendo in evidenza similitudini e differenze tra raffigurazioni greche e etrusche. Quest’analisi ha permesso anche di rintracciare e di chiarire il linguaggio specifico e formale degli artisti. La sua opera La caccia in Etruria del 1984 racchiude parte delle conclusioni in questo campo. Di non secondario interesse sono gli studi sulla Vetulonia del VII secolo a.C. città ricca e importante sia dal punto di vista culturale che commerciale. Anche la produzione del bucchero (ceramica etrusca tradizione) nella zona dell’orvietano è stata fonte di studi e di ricerche. Degna di nota anche la recente pubblicazione : Gli etruschi:. Storia e civiltà del 2004.
Giuliano Pisani, filologo classico e storico dell’arte, studioso di filosofia antica e rinascimentale (Platone, Plutarco e Marsilio Ficìno), negli ultimi anni ha dedicato numerosi studi all’analisi del ciclo giottesco della Cappella degli Scrovegni, facendo alcune scoperte che hanno fortemente innovato la lettura del capolavoro. Ha tenuto seminari e conferenze in numerose città italiane ed europee (tra cui Parigi, Mosca, Copenhagen, Cracovia, Locarno, Vilnius, Freiburg, Sofia, ecc.), in varie università italiane, all’American University di Blagoevgrad in Bulgaria e alla Frankin University Switzerland di Lugano. A fine settembre 2015 ha partecipato al Convegno nazionale di studi su Dante Alighieri in occasione del 750 della nascita, con una relazione sui rapporti tra il divino poeta e Giotto. Ha pubblicato uno studio innovativo sulla Fornarina (Le Veneri di Raffaello. Tra Anacreonte e il Magnifico, il Sodoma e Tiziano, Ediart 2016) e sta lavorando a uno studio sull’Amor sacro e l’amor profano di Tiziano. Per Bompiani sta curando un volume di oltre tremila pagine, con tutti gli Scritti morali di Plutarco. Membro dal 1991 della Société Européenne de Culture e socio dal 1996 della Fondazione Lorenzo Valla, è socio corrispondente dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed arti di Padova. Dal 2011 è membro del Comitato ministeriale dei Garanti per la promozione della Cultura Classica in Italia. Ha pubblicato con alcune tra le più importanti case editrici italiane, Laterza, Mondadori, e infine Rizzoli, con cui ha edito il volume I volti segreti di Giotto (Premio del Libraio – Città di Padova - XVI ed. 2009 - per la sezione saggistica). Ultima pubblicazione Il capolavoro di Giotto, Editoriale Programma, 2015. Attivo promotore culturale, con un’attenzione particolare rivolta al mondo giovanile, ha ideato nel 1994 il Premio letterario Campiello Giovani, di cui è tuttora Presidente del Comitato tecnico, e nel 2001 il progetto Gemine Muse, che prevede il dialogo tra l’opera di un giovane artista con un’opera di sua scelta conservata in un museo.
Hélène Leblanc è una storica della filosofia e della semiotica. Nel 2021, ha pubblicato Théories sémiotiques à l'âge classique (Paris, Vrin). E' anche praticante di Arti Marziali Storiche Europee (HEMA), con particolare interesse per le tradizioni di scherma italiana del 400 e del 500.
Ilaria Beltramme è nata a Roma 42 anni fa. Appassionata da sempre di Roma, dal 2007 ha cominciato a pubblicare guide e libri di divulgazione sulla storia e la storia dell'arte della Città Eterna. Accanto all'attività di autrice si occupa anche di giornalismo di viaggio e traduzioni di romanzi e fumetti. Per la Newton Compton ha pubblicato 101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita, un bestseller che conta oltre trenta edizioni; 101 perché sulla storia di Roma che non puoi non sapere; la guida in forma di romanzo Roma in un solo weekend. Nel 2012 ha pubblicato il romanzo storico dedicato alla vicenda del rogo di Giordano Bruno La società segreta degli eretici, presentato al Premio Strega seguito, l'anno successivo, da un altro romanzo, Il papa guerriero, ambientato all'epoca di Giulio II. Infine, nel 2014 pubblica Forse non tutti sanno che a Roma..., “zibaldone” di curiosità cittadine dalla fondazione a oggi. Nel 2009 e 2010 ha pubblicato due titoli anche per Mondadori: Caccia ai tesori nascosti di Roma e Magna Roma, una raccolta di storie gastronomiche che raccontano la gastronomia romana tradizionale. È in attesa di pubblicare il suo ultimo titolo, Roma in 100 monumenti e opere d’arte, per Natale 2015.
Jan Gaggetta ha studiato all'Università di Friburgo (Svizzera), laureandosi nel 2017 con una tesi sul cantautore Fabrizio De André. Attualmente è dottorando presso le Università di Friburgo e Siena. Il suo progetto, nell'ambito della filologia d'autore, intende curare un'edizione critica dei testi di Le Nuvole (1990) e Anime salve (1996).
Leonardo Manfriani è professore di Aerodinamica e Sistemi Aeronautici alla ZHAW di Winterthur dal 2007. Laureato in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano nel 1981, si è specializzato all’istituto Von Karman di Dinamica dei Fluidi in Belgio. In precedenza è stato capo del gruppo aerodinamica e meccanica del volo alla Pilatus, dove ha seguito numerosi progetti di aerei (PC-12, PC-7 MkII, PC-9M, PC-21). Oltre all’attività di docente, partecipa a progetti di ricerca svizzeri e internazionali ed è consulente industriale. È membro della Royal Aeronautical Society, fa parte del consiglio direttivo della Società Svizzera di Scienze Aeronautiche (SVFW) e rappresenta la Svizzera presso l’International Council of the Aeronautical Sciences (ICAS). Il suo impegno come presidente del Comitato di Lucerna della Società Dante Alighieri gli permette di coltivare attivamente la sua passione per la letteratura, l’arte e la musica.
Luca Marianantoni scrive da ventidue anni per «La Gazzetta dello Sport» principalmente di tennis e di statistiche. Ha iniziato giovanissimo (nel 1989) occupandosi di numeri a fianco del grande Rino Tommasi. Ha collaborato con la Treccani per l'Enciclopedia dello Sport, l'Ansa, il Messaggero e la Panini per la collana Storia dei Mondiali di calcio (Panini-RCS, 2006). Al tennis ha dedicato una vita intera - è stato inviato in 58 tornei del Grande Slam - e il libro ATP Story (Effepi Libri, 2014). Ha scritto l'Almanacco dello sport (Absolutely Free, 2014), collaborato con Stefano Semeraro al libro Il codice Federer (Pendragon, 2018) e con Gianni Clerici nella stesura degli apparati statistici di 500 anni di tennis (Mondadori, 2013). Per Rizzoli ha curato i DVD I grandi del tennis (2009), la collana di libri I grandi del tennis ai raggi X (2014), le monografie Roger Federer (2012), Rafael Nadal (2013) e i due volumi La storia infinita Federer vs Nadal (2017). Nel 2019 per Pendragon ha pubblicato 110 anni in rosa. Storie, imprese e statistiche del Giro d'Italia dalla prima edizione a oggi.
Maria Rita Silvestrelli è storico dell'arte e studioso, ed è docente di Storia dell’Arte nei corsi di Lingua e Cultura Italiana, presso l’Università per Stranieri di Perugia. E’ autore di numerosi lavori e pubblicazioni. Partecipa a convegni e tiene regolarmente conferenze e lezioni. Membro di comitati scientifici di mostre (“Raffaello e l’eco del Mito”, per esempio, tenutasi all’Accademia Carrara di Bergamo).
musicologue, conférencière
Marie Favre effectue un double cursus à la faculté des Lettres de l’Université de Genève la menant à l’obtention de deux maîtrises, l’une en musicologie, l’autre en langue et littérature françaises, avant de s’atteler à une thèse de doctorat en dramaturgie musicale (cette dernière sera soutenue en faculté fin 2021). Parallèlement à son cursus universitaire, Marie Favre a travaillé à la radio (RTS-Espace 2) de 2016 à 2019, et est actuellement co-présidente de la Fédération des Sociétés de Chant du Valais, rédactrice de l’Orchestre de Chambre de Lausanne et médiatrice culturelle du Sion Festival. Ses recherches portent principalement sur les espaces de rencontre entre texte(s) et musique(s).
Mauro Novelli lavora come professore associato presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna Letteratura e cultura nell’Italia contemporanea, Letteratura italiana otto-novecentesca e Cultura italiana per stranieri. È vice presidente del Centro Nazionale Studi Manzoniani, membro del Comitato scientifico dell’Archivio Prezzolini di Lugano e del Comitato ordinatore del Master in Editoria promosso dall’Università degli Studi di Milano, l’Associazione Italiana Editori e Fondazione Mondadori. Ha scritto per l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, e per numerosi periodici. Ha tenuto interventi in convegni, cicli di lezioni e conferenze in Italia, Svizzera, Francia, Germania, Grecia, Egitto, Stati Uniti. Fa parte della giuria letteraria del Premio Chiara e del Premio Manzoni. Fra le sue pubblicazioni recenti ricordiamo: 2013 Divora il tuo cuore, Milano. Carlo Porta e l’eredità ambrosiana 2011 Delio Tessa. Abbozzi e inediti, e altri saggi. Nel 2017 è responsabile per l’Università di Milano del progetto «Manzoni on-line» E’ anche membro del comitato scientifico della rivista «Annali Manzoniani», e della rivista «Antichi e Moderni» E’ presenti in numerosi simposi e convegni ed in particolare è stato docente invitato presso la Syracuse University, USA, per una public lecture e lezioni di letteratura italiana ed anche docente invitato presso l’Université Paris-Sorbonne per una lezione nel séminaire ELCI(Équipe de littérature et culture italiennes) Nel 2016, proprio in casa Manzoni, ha organizzato una mostra dal titolo World Wide Manzoni. La fortuna di Manzoni nel mondo e nel 2013 il convegno internazionale «Il “mago del lago”. Piero Chiara a cent’anni dalla nascita»
maître d'enseignement et de recherches retraité (UNIL)
Docteur ès Lettres de l’Université de Genève, membre de l’Institut suisse de Rome en 1985/1986, Michel Aberson a enseigné le grec ancien, le latin et l’Histoire au Collège de Genève, puis l’Histoire ancienne aux Universités de Genève et de Lausanne. Ses principaux domaines de recherche sont l’Histoire de l’Italie antique, l’Histoire des Alpes à l’époque romaine, et les inscriptions latines. Il a été l’un des organisateurs du colloque international « Les Romains dans les Alpes » qui s’est tenu à l’Université de Lausanne en mai 2019. Il collabore depuis 2015 aux études sur le « Mur (dit) d’Hannibal », dans la commune de Liddes.
(UNIL)
Professeur associé en archéologie des provinces romaines à la Faculté des Lettres, Institut d’archéologie et des sciences de l’Antiquité (IASA) de l’Université de Lausanne depuis 2004, Michel Fuchs a été collaborateur scientifique au Musée romain d’Avenches et mandataire du Service archéologique de l’Etat de Fribourg. Sa spécialisation dans le domaine de la peinture murale romaine le conduit à soutenir une thèse de doctorat sur un quartier d’Avenches antique et sa décoration peinte. Il a été membre de l’Institut suisse de Rome, chercheur associé au CNRS, expert et commissaire d’expositions sur les peintures murales romaines de sites suisses. Il est l’un des fondateurs de Pictoria, groupe de recherches suisses sur les revêtements antiques. Il donne des conférences et dirige des visites sur et à Avenches, Genève, Lausanne, Martigny, Massongex, Pully, Annecy, Arles, Lyon, Nîmes, Vaison-la-Romaine, Vienne, Tel Aviv, Derecik (Büyükorhan, TR), Naples, Rome, la Calabre, Chypre, Malte et la Sicile. Il collabore aujourd’hui à des projets archéologiques internationaux, dont l’étude des graffiti d’un quartier de Pompéi et de l’agora de Smyrne, une participation au programme Lambèse en Algérie depuis 2015 et, depuis 2018, l’étude des peintures fragmentaires de la Maison des Peintres au travail à Pompéi.
Michel Mulhauser - Tenore. Dopo un diploma di pianoforte ottenuto a Fribourg in Svizzera, Michel Mulhauser inizia studi di canto lirico. Tra il 1999 e il 2002 è iscritto alla R. Accademia filarmonica di Bologna, nella classe del tenore Sergio Bertocchi e della pianista Paola Molinari. Fa parte del Coro dell’Opera di Losanna per quattro stagioni consecutive. Attualmente si perfeziona presso Rachel Sparer Bersier e Noelle Barker. Come solista privilegia il repertorio d’oratorio sotto la direzione di Giorgio Bernasconi, Marc Bochud, Yves Bugnon, Véronique Carrot, Yves Corboz, Nicolas Farine, Gabriel Garrido, Laurent Gendre, Bernard Héritier, Hansruedi Kämpfen, Théophanis Kapsolous, Philippe Krüttli, Pascal Mayer, PhilippeMorard, Johannes Strobl. In concerto, collabora regolarmente con i pianisti Jean-Claude Charrez e Rachel Eisenhut, con Véronique Carrot (fortepiano), Carole Collaud et Martine Neubert-Pugin (flauto e clavicembalo), Davide Burani (arpa). Fa i suoi esordi alla scena nell’operetta Pomme d’Api di Offenbach nel 2004 a Sion e poi, nel 2005, nell’Opera Mavra di Stravinsky a L’Oriental di Vevey. Partecipa ai Soupers Opéra nel 2006 e nel 2007 a Servion Chez Barnabé. Nel 2007 incarna Valzacchi in Der Rosenkavalier all’Opera Politeama di Lecce e partecipa alla produzione di Fortunio di Messager all’Opera di Fribourg (D’Azincourt). Nel 2008 veste il ruolo di Spoletta in Tosca all’Opera Politeama di Lecce. Nello stesso teatro è Gastone in La Traviata nel 2010. Partecipa alla produzione di Dido and Aenas/Madrigali di Monteverdi con la Jeune Opéra Compagnie diretta da Nicolas Farine in La Chaux-de-Fronds. Veste i panni di Monsieur Triquet in Eugenio Onegin di Tchaikovsky all’Opéra de Fribourg nel 2011, poi di nuovo Gastone in La Traviata Martigny con l’Opéra du Rhône.
Astrofilo e divulgatore scientifico, Paolo Colona si occupa dal 2001 di archeoastronomia e della genesi delle costellazioni. Esperto di astronomia del progetto Scienza On Line del Comune di Roma (99- 2004), per dieci anni Guida di Astronomia per Supereva.it, eletto per cinque anni consigliere dell'Unione Astrofili Italiani, fondatore dell'agenzia di stampa scientifica SCIS - Servizio per la Cultura e l'Informazione Scientifica (ora Commissione Divulgazione dell'UAI), animatore di associazioni astronomiche, ha realizzato centinaia di conferenze e osservazioni pubbliche al telescopio. Ospite in numerose trasmissioni radio-TV e giornali, è autore di un libro di divulgazione astronomica, articoli su riviste scientifiche internazionali e astro-fotografie pubblicate su quotidiani e su periodici di settore. Tiene a Roma diversi corsi di astronomia, e in particolare il primo e unico corso in Italia di archeoastronomia e astronomia culturale.
Paolo Natali ha studiato lettere classiche (triennale) e filosofia (specialistica) all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore. È attualmente dottorando all’Università di Ginevra, dove scrive una tesi sulla nozione di dóxa nei dialoghi giovanili di Platone, con particolare attenzione al ruolo che essa gioca nel metodo socratico di confutazione (il cosiddetto élenchos). All’Università di Ginevra, Paolo insegna da qualche anno la logica contemporanea e collabora alle attività dei gruppi di ricerca AMPhi, eidos e Inbegriff. I suoi interessi si concentrano sulla filosofia antica di epoca classica (Platone e Aristotele) e sulla filosofia mitteleuropea dei secoli XIX e XX, due contesti che Paolo cerca di mettere in dialogo con la filosofia contemporanea di approccio analitico secondo la formula ‘domande del presente, risposte del passato’. Una parte dei suoi studi è quindi dedicata all’approfondimento della logica e della filosofia della logica, della metafisica, dell’etica e della filosofia politica contemporanee.
Antonio Prete, originario delle Puglie (è nato nel Salento, a Copertino), è professore emerito di letteratura comparata all’università di Siena. Specialista maggiore dell’opera di Leopardi al quale ha consacrato parecchi saggi e di cui ha curato le Operette morali e i Pensieri, ha pubblicato da Feltrinelli, nel 2003, una traduzione di Les Fleurs du Mal in rime, che ha fatto sensazione ed è stata ristampata molte volte.
Traduttore dal francese, dal tedesco, dallo spagnolo e dal portoghese, il Pr. Prete ha permesso di scoprire o riscoprire in Italia le opere di Mallarmé, Valéry, Jabès, Bonnefoy, Rilke, Celan, Machado, Pessoa… Alle sue importanti attività di saggista e di traduttore, ai suoi studi decisivi di teorico della traduzione si aggiunge un’opera di poeta : la sua ultima raccolta, Tutto è sempre ora, è uscita da Einaudi nel 2019.
I suoi libri più recenti, Compassione. Storia di un sentimento (Bollati Boringhieri, 2013), Il cielo nascosto. Grammatica dell’interiorità (2016), Torre saracena. Viaggio sentimentale nel Salento (Manni, 2018), Carte d’amore (2022), hanno un successo clamoroso in Italia.
In Francia, le due sue principali pubblicazioni sono una raccolta di racconti, L’ordine animale delle cose e un saggio, All’ombra dell’altra lingua. Per una poetica della traduzione, due libri tradotti da Danièle Robert e pubblicati nella collana « Stilnovo » (editions chemin de ronde).
Rolf Pellegrini è stato per quindici anni corrispondente dall’Italia per la Radio Svizzera DRS, fino al 2009. Ancora oggi viene richiesto dalla radio per commentare gli eventi politici, come in questi giorni. Dal 1968, dopo gli studi all’Università di Ginevra, Trieste e Londra, ha lavorato per la Radio, sempre nell’ambito della politica estera, anche quale direttore di settore. E’ stato corrispondente dall’estero per ben trent’anni: i primi quindici anni in Francia - tre volte a Parigi, negli anni settanta, ottanta e novanta; contemporaneamente commentava importanti avvenimenti europei da Bruxelles. E poi, quindici anni per l’Italia.
Sebastiano Brusco, cresciuto a Roma, scopre giovanissimo la passione per la musica a cui dedicherà la sua vita studiando con Valentino Di Bella, con il quale si diploma con il massimo dei voti e la lode. Per la sua vita di giovane artista è l’incontro con Ennio Pastorino, già allievo di Arturo Benedetti Michelangeli, con cui ha conseguito il diploma di eccellenza presso l’Accademia Musicale Umbra, e lo studio con Aldo Ciccolini nei 3 anni di perfezionamento presso l’omonima accademia. E’ stato vincitore di concorsi nazionali e internazionali come ad esempio Concorso Internazionale Carlo Soliva (1998) E’ stato interprete solista con importanti orchestre italiane e straniere, quali l’Orchestra Verdi di Milano, o l’Orchestra Nazionale di Stato della Transilvania. Egualmente come solista e in formazioni da camera è stato interprete in noti teatri e auditori : Parco della Musica di Roma, Nuovo Auditorium di Milano e molti altri. Il suo talento è stato apprezzato anche in noti festival musicali come il Festival dei Due Mondi di Spoleto 2005 di cui concerto finale con l'orchestra è stato trasmesso in Mondovisione, il Festival di Jesi, le Settimane Internazionali di Musica da Camera, Todi Festival... Ha al suo attivo numerosi concerti all’estero: in Canada all’istituto Italiano di Cultura di Monreal, negli USA , negli Emirati Arabi, In Messico dove il suo recital è stato trasmesso in TV via satellite nel Messico e nel sud degli Stati Uniti. In Europa ha suonato in Spagna, In Francia a Parigi si è esibito sempre come solista nella Maison D’Italie e nella “Atelier de la Main d’Or ” . In Svizzera, a Zurigo, nella prestigiosa sede della Zürcher Kammerorchester all’occasione dell’inaugurazione del nuovo auditorium. Attualmente tiene con frequenza recital e collabora con artisti svizzeri rumeni e polacchi. In Germania si è esibito alla Schuman-House e in Belgio dove concerto è stato trasmesso in diretta alla Radio Klara nazionale. Recentemente ha suonato nel Grieg Festval a Bergen (Norvegia). Ha avuto modo di accompagnare la nota ballerina Carla Fracci. Ed inoltre è direttore artistico e fondatore de "I Concerti della Sagrestia del Borromini" di Roma. Ha preso parte attivamente come organizzatore e direttore artistico all’iniziativa di grande successo “Museo in musica” svoltasi per diversi anni sempre a Roma. Ha diretto e ideato nel 2011 sempre a Roma, una rassegna chiamata “Musica & Arte” dove artisti visivi e musicisti hanno cooperato nella realizzazione di un prodotto artistico nuovo e irripetibile, dove la realizzazione estemporanea di opere degli artisti si è unita alla musica che era eseguita dai musicisti dal vivo.
Université de Lausanne
Simone Albonico s’est formé à l’Université de Pavie, où, après avoir collaboré avec les universités de Genève et de Bâle, il a travaillé jusqu'à 2007. Il est ensuite professeur ordinaire de littérature et de philologie italienne à l’Université de Lausanne. Ses domaines de recherche comprennent la tradition littéraire à Milan du XIVème au XVIème siècle, la poésie italienne de la Renaissance, les historiens florentins du XVIème siècle, et certains auteurs majeurs de la littérature italienne: Dante, Petrarca, Bembo, Folengo, Sannazaro, Della Casa, Manzoni, Leopardi. Il s’occupe de métrique de la poésie italienne, d’archives littéraires contemporaines et d’applications informatiques pour l’étude de la littérature et pour la philologie (dernières réalisations: lyra.unil.ch, epistulae.unil.ch).
Stefanie Prezioso è Professoressa di storia contemporanea all’Università di Losanna. I suoi ambiti di ricerca sono la Prima guerra mondiale, il fascismo e l’antifascismi e gli usi pubblici e politici della storia. E specialista della storia dell’Italia contemporanea.
Studioso di formazione umanistica, e di solida preparazione accademica Stefano Ragni è un formidabile divulgatore di musica. Raggiunge il pubblico con concerti, conferenze, seminari, master-classes e corsi di specializzazione effettuati con un pianoforte che trasmette emozioni e sensazioni. Laureato in filosofia teorica, in possesso di tre diplomi musicali (pianoforte, direzione di coro, composizione) è attualmente docente nel Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e nella Università per Stranieri. Il suo Corso di storia della musica italiana è stato letto da studenti di tutto il mondo, i suoi libri di argomento musicale, da Goldoni a Cristina di Svezia, Rousseau, George Sand, Haendel, Casanova, Goethe, Gustavo III, Re Teodoro di Corsica sono presenti in tutte le biblioteche universitarie. Per i suoi studi su Mazzini e la musica è stato nominato membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario (2005) Recentemente è stato accolto nel consiglio direttivo della Fondazione Simonetta Puccini di Torre del Lago. Gradito ospite della Società Dante Alighieri del Vallese per la quale il Prof. Ragni ha tenuto numerose conferenze e un seminario sulla Storia della Musica italiana
Uberto Motta est professeur ordinaire en Littérature italienne à l’Université de Fribourg, où, à partir du 1er juillet 2018, il est Vice-Doyen de la Faculté des Lettres. Après son Doctorat (1996), il a été post-doctoral fellow à l'Université de Lausanne (1996), de Leuven (1997) et de Harvard (2000-2001). Entre 2003 et 2011, il a été professeur de Littérature italienne à l’Université Catholique de Milan (Italie). Il a été visiting professor à l’Université Orthodoxe S. Tichon de Moscou, à l’Université de Novgorod (Russie) à la Technische Universität de Dresde, à la Catholic University de Budapest, et à l’Université de Bâle. Il est co-directeur des collections scientifiques “Biblioteca del Rinascimento e del Barocco” et “Biblioteca di studi e testi italiani”; et membre du comité scientifique des revues suivantes : «Testo a fronte», «Rivista di Letteratura Italiana», « Archivum mentis», «Opera Nuova», «Luziana», «Rivista di letteratura religiosa italiana».
Valérie Kobi est titulaire d’un doctorat en histoire de l'art à l'Université de Neuchâtel en 2014 (Prix Nexans de la Recherche). Elle a obtenu des subventions et des bourses de diverses institutions de recherche, dont l'Office allemand d'échanges universitaires, le Getty Research Institute, la Fondation Gandur pour l'Art, l'Institut suisse de Rome et le Fonds national suisse de la recherche scientifique. Entre 2016 et 2021, elle a été boursière du Young ZiF, Centre pour la recherche interdisciplinaire, à Bielefeld.
Son premier projet de livre, publié sous le titre Dans l'œil du connaisseur. Pierre-Jean Mariette (1694-1774) et la construction des savoirs en histoire de l'art (Rennes, Presses universitaires de Rennes, 2017), visait – à travers l'exemple du collectionneur français PierreJean Mariette – à définir les différentes étapes qui ont marqué la formation des savoirs en histoire de l'art au XVIIIème siècle et, plus largement, à interroger le rôle joué par la figure du connaisseur dans cette dynamique. Parmi ses derniers ouvrages édités, citons : Terms of Style in Art History (Rome, Quaderni della Bibliotheca Hertziana, 2021), Johannes Grave, Christiane Holm, Valérie Kobi, Caroline van Eck (dir.), The Agency of Display. Objects, Framings, and Parerga (Dresde, Sandstein Verlag, 2018) et Valérie Kobi, Alexander Linke, Stephanie Marchal (dir.), Spannungsfeld Museum. Akteure, Narrative und Politik in Deutschland und Frankreich um 1900 (Berlin, De Gruyter, 2019).
Valérie Kobi occupe actuellement le poste de professeure assistante à l’Institut d’histoire de l’art et de muséologie Université de Neuchâtel.